I momenti difficili posso essere il punto di (ri)partenza per qualcosa di nuovo e di grandioso. A patto che si sia disposti a cambiare e innovare davvero.
Cari Soci,
Cari amici di FSC Italia,
l’affermazione di Winston Churchill allo scoppio del secondo conflitto mondiale, poi ripresa da Rahm Emanuel nel commentare la crisi finanziaria del 2008-9, ci invita in questo momento di crisi e di cambiamento ad un ragionamento di prospettiva nell’introdurre i risultati di FSC Italia, chiaramente documentati nel Rapporto Sociale che viene presentato in queste pagine.
Per tutti i principali indicatori di performance FSC Italia è nel 2019 cresciuta: aziende certificate, tasso di rinnovo delle certificazioni, incremento della base sociale, eventi organizzati, tasso di conoscenza del marchio, contatti nei media, numero delle licenze per l’uso promozionale del marchio (TSP), segnalazioni dei casi di uso non corretto del marchio, numero di consulenti qualificati, non ultimo la composizione dello staff stesso con contratto a tempo indeterminato.
In particolare, alcune iniziative specifiche sono esempio emblematico (e non esaustivo) del livello di performance raggiunto nel corso dell’anno:
Il COVID-19 avrà effetti su questi livelli di performance? Certamente l’industria del legno risentirà in termini significativi della riduzione della domanda. In questi mesi tutti i settori merceologici legati ai consumi legnosi, in primis gli investimenti nell’edilizia in legno e nei mobili, hanno subito fortissimi livelli di riduzione delle produzioni, meno accentuati nel settore del packaging e non significativi solo in quello delle biomasse per energia termica, un segmento abbastanza marginale per la certificazione forestale.
Il riflesso sulla domanda di certificati FSC, all’inizio della crisi previsto negativo da FSC International che prudenzialmente ha proceduto ad una significativa riduzione dei trasferimenti agli Uffici nazionali, non sembra aver avuto impatti sulla domanda di certificazione FSC in Italia in questi primi mesi di allentamento del lockdown. Sono segnali confortanti che devono essere però confermati.
Il futuro dipenderà da almeno quattro fattori:
Si tratta di quattro fattori di condizionamento ma anche di quattro aree d’azione per FSC Italia, importanti da considerare non solo e non tanto per lo sviluppo del sistema (cosa peraltro a cui teniamo molto!), ma per dare una risposta vera alla crisi (e qui ritorna il “Never waste a crisis”) percorrendo nuove vie di sviluppo, coniugando la tutela delle risorse, con nuovi modelli di consumo e con la tutela dell’occupazione e delle imprese che dipendono da aree spesso fragili, marginali e svantaggiate.
Infine, permettetemi di ricordare che questo è l’ultimo dei Rapporti sociali che, nella mia posizione di Presidente, presento al termine di due mandati caratterizzati da un “grande balzo in avanti” di FSC Italia, una crescita che, se non ha avuto i numeri assoluti della Cina di Mao a fine degli anni ’50, ha avuto numeri relativi straordinari che hanno posizionato FSC Italia in un ruolo di leadership nel sistema FSC internazionale, primo marchio riconosciuto di responsabilità sociale dai consumatori italiani, secondo paese al mondo per certificazioni della Catena di Custodia, primo paese al mondo per l’introduzione della certificazione dei servizi ecosistemici. Il tutto in un contesto dove FSC Italia ha camminato solo sulle proprie gambe organizzative e finanziarie, totalmente e sempre autofinanziata e senza dipendere da sussidi pubblici, controllata su base volontaria e democratica dai soci rappresentanti della società civile, senza scorciatoie nell’impostazione del proprio sistema di certificazione (come la certificazione di alcune centinaia di migliaia di ettari con un unico certificato condiviso da oltre 22.000 proprietari), senza cortocircuiti nel sistema di controllo (come la certificazioni da parte di un ente controllato dalla stessa azienda certificata), acquisendo credibilità e fiducia presso gli operatori del settore, con la massima trasparenza nei propri conti e dei propri impatti, come questo Rapporto ben documenta e come ci piacerebbe vedere in chi conduce, con ampi finanziamenti pubblici, attività analoghe.
Tutto questo grazie ad una Segreteria tecnica qualificata e fortemente motivata e ad una comunità di soci che ha dimostrato la forza di FSC nel saper dialogare e conciliare interessi e valori diversi. Grazie quindi a tutti, di cuore, anche a nome dei membri del Comitato Direttivo.
Sei anni di presidenza che non sono stati un onere, ma solo un onore.